MSNA Minori Stranieri Non Accompagnati, sono 48 ragazzi minorenni e quando li guardi negli occhi capisci quanto la vita li abbia riportati indietro nel tempo, a quando erano ancora bambini, indifesi.
Li abbiamo conosciuti tramite un genitore di un nostro ex-giocatore che per loro fa il traduttore multilingua, dal francese all’inglese a tutta una serie di dialetti dell’Africa centrale.
Siamo andati a trovarli nel centro di accoglienza, un ex albergo alla periferia di Perugia dove passano tutta la giornata.
Pochissimi di loro vanno a scuola di italiano perchè hanno i documenti, tornano a pranzo e aspettano il giorno seguente.
Tutti gli altri aspettano solamente.
Non hanno nulla, pochissimi capi di abbigliamento, pochissime scarpe, l’immancabile telefono ma hanno una cosa che la noti subito: la speranza.
Quando li abbiamo incontrati, educatissimi ce li siamo ritrovati come a scuola, in silenzio in attesa di sapere quale potesse essere il messaggio per loro.
Fortunatamente c’era il pallone con noi, lui riesce ad instaurare un rapporto primitivo fatto di curiosità e gioco.
Ci hanno ascoltato, in un francese zoppo, con l’aiuto di Omar che traduceva.
Non c’è voluto molto per passare dalle parole, dal breve filmato, al gioco e lo abbiamo fatto in una saletta del ristorante, tra i tavoli e le sedie, uno contro uno, due contro uno.
Hanno giocato, e quanto hanno giocato. Quando abbiamo sentito le risate abbiamo capito che il pallone aveva fatto il suo lavoro anche questa volta.
Sono venuti al campo ad allenarsi con noi. Erano in 24 perchè di più non potevamo portarne con i pulmini, non possiamo dimenticare il viso di chi non è potuto venire.
In tre erano senza scarpe, sono venuti in ciabatte a giocare, del resto al ristorante li avevamo fatti giocare scalzi. I nostri giocatori gli hanno prestato le loro.
Gli abbiamo dato le maglie di una vecchia muta, e abbiamo giocato, che belli.
Li aiuteremo a coltivare la speranza attraverso il nostro sport, li aiuteremo per un nuovo anno migliore.
Auguri a te.