24 ore dopo la denuncia sui social del 11 ottobre del nostro Club sulla situazione campo rugby, dopo 4 mesi dalle nostre richieste e dopo un mese e mezzo dall’inizio della stagione sportiva trascorsi vanamente con i nostri ragazzi tenuti fuori dall’impianto, dopo l’attivazione dell’ennesimo ricorso al Tribunale ordinario, il gestore, l’ACEA Rugby Perugia Ssdrl, colta nel più palese e indubitabile degli inadempimenti agli obblighi della Convenzione, si è destata di colpo.
E all’improvviso il Genio. Alle 10:36 del 13 ottobre arriva una email del seguente tenore: Buongiorno,
ricordiamo alla società Rugby Perugia Junior, che, come per la settimana scorsa, il campo sarà utilizzabile il giovedì, dalle ore 17 alle ore 19.
Qualora, la suddetta società, non fosse intenzionata ad utilizzare la struttura, si chiede di darne comunicazione.
Quanto richiesto sopra, vale per il proseguo della stagione.
Distinti Saluti.
RUGBY PERUGIA SSDRL.

Avete letto bene: “ricordiamo”. Come se ci fosse stata un’altra precedente comunicazione con la quale ci veniva concesso qualcosa “la settimana scorsa”. Comunicazione che ovviamente non c’è mai stata e nessuno del Rugby Perugia Junior ha potuto occupare il campo giovedì scorso né mai. Un tentativo maldestro di costituirsi una prova inesistente che ponga rimedio a un silenzio che perdura dal 29 agosto, date dell’ultimo segnale di vita della Ssdrl, con il quale la stessa ci disse che ogni risposta sull’uso del campo sarebbe arrivata dopo il 30 settembre (prima avevano detto il 15) e non è detto che ci avrebbero riconosciuto qualcosa. Faremo, vedremo, intanto state fuori e il tempo passa.
Lo stesso giorno (ieri) il Comune di Perugia, tramite l’Ing. Felici, comunica che il gestore ha presentato il Piano di utilizzo il 12 ottobre (con comodo… e solo dopo le nostre denunce) e ce ne fornisce copia che dice che dal lunedì al venerdì (giovedì escluso) il campo è occupato dal “Gestore” senza ulteriore specificazione, ovvero 28 ore, tutte per le proprie squadre (fate voi i conti sulla reale possibilità di utilizzo in funzione delle squadre che effettivamente mette in campo).
La giornata riservata alle società non riconducibili al gestore (il famoso 20%) sarebbe il giovedi, giorno in cui il campo va dalle 15 alle 17 al liceo statale A. Pieralli, dalle 17 alle 19 a noi, dalle 19 alle 21 a Old e Donne Etrusche.
Ora, lungi da noi l’idea di negare al Liceo Pieralli un qualche uso del campo rugby, ci mancherebbe, l’attività del Pieralli è naturalmente gestita, promossa o coadiuvata dal gestore Ssdrl Rugby Perugia, è una collaborazione con una scuola come tutti i Club, noi inclusi, fanno da sempre. Non può quindi essere computata come attività di altra società non riconducibile al gestore. Per di più il Pieralli non è una ASD del settore e pertanto, Convenzione alla mano, non potrebbe certo prevalere sulla nostra ASD che svolge il suo turno di allenamento il giovedì alle tre da tempo immemorabile e ha fatto richiesta già dal 17 giugno. I gestori hanno messo l’unico giorno di gruppo sportivo del Liceo guarda caso proprio il giovedì alle 15 per fare dispetto a noi (con il Pieralli ovviamente inconsapevole). Gruppo sportivo che tra l’altro non è ancora partito e non si sa ancora su che numero di adesioni potrà contare. Senza considerare che la struttura sarebbe comunque in grado di ospitare, con 3 campi e 4 potenziali spogliatoi, gli uni e gli altri contemporaneamente.
Quanto alle Donne Etrusche si rasenta l’assurdo. Le Donne Etrusche in sede di gara furono presentate dalla Rugby Perugia Ssdrl come attività propria e gli servirono, insieme alla serie A e alle altre squadre, per battere nel punteggio sulla “miglior proposta sportiva” la nostra Asd, che svolge solo attività giovanile, di quei 3 punti alla fine determinanti per l’esito della gara. Ora che invece fa comodo considerarle altro da sé le ripresentano, pari pari, come soggetto esterno da computare per il 20% !
Alla luce di tutto ciò l’Ing. Felici, bontà sua, ha chiesto alla Ssdrl di riformulare il piano chiedendo di chiarire la natura dei soggetti riportati e di rispettare il 20%. Riformulazione che al momento non abbiamo visto.
Quello che lo stesso sembra non aver compreso è che in ogni caso, il 20% è un criterio residuale, da posporre alla regola del massimo utilizzo. Felici farebbe meglio a chiedere (e magari controllare) CHI effettivamente, quali squadre, quali gruppi in concreto, occupano il campo dalle 15 alle 17 di tutti i santi giorni, visto che a lui abbiamo fatto pervenire 12 video di 12 date diverse sul campo vuoto tutti i martedì e giovedì, giorni da noi richiesti. Senza mai ottenere risposta ovviamente.
Lo stesso Felici aggiunge altre considerazioni rinfacciandoci l’usufrutto di spazi pubblici, come il campo baseball e l’area bocciodromo per il progetto “Sport nei parchi”.
Quanto al primo, Felici non si è fatto scrupolo di rivendicare come concessione sua una ospitalità che noi abbiamo richiesto e ottenuto dalla società (e non dal Comune) che lo gestisce, proprio per porre urgente rimedio alla sua inerzia di controllore del pubblico impianto. Ospitalità precaria in un campo sul quale non possiamo accampare alcun diritto in via generale perché sono due discipline diverse.
Quanto al secondo il progetto “Sport nei parchi” è un progetto di Sport e salute a cui abbiamo aderito ma che non c’entra niente con la pratica sportiva ordinaria. Consente di utilizzare il prato del Bocciodromo nel fine settimana per attività di promozione e avvicinamento allo sport, insieme ad altre discipline. Quindi ci si rinfaccia l’uso sporadico di uno spazio già di per se pubblico su cui chiunque può andare gratis quando vuole, senza docce né spogliatoi né niente. Che c’entra con gli allenamenti delle nostre Under ?
Al gestore solo un buffetto e l’invito a essere più attenti, in fin dei conti un mese e mezzo (finora) di interruzione di servizio pubblico che vuoi che sia.

L’intervento dell’Assessore Pastorelli
Leggiamo sul Corriere dell’Umbria di oggi la presa di posizione dell’Assessore, da noi tenuta al corrente dei fatti fin qui senza alcun esito, che parla di “malafede da entrambe le parti, equamente distribuita”. Una botta al cerchio, una al fondo, tutti colpevoli, nessun colpevole.
Premesso che noi l’accusa di malafede a lei non l’abbiamo mai rivolta nonostante i suoi silenzi e le sue inerzie che hanno portato a questa situazione, gradiremmo che la stessa ci dica in concreto in cosa consisterebbe la malafede del Rugby Perugia Junior. Quale comportamento, quale condotta, quale azione, quale atteggiamento nostro la induce a dire una cosa del genere, siamo pronti ad ascoltarla.
E chissà se si sarà mai domandata perché l’anno scorso, quando il gestore del campo era stato lo stesso Comune in via diretta, fu predisposto un planning orario che accontentò tutti dimostrando che, se solo si vuole, c’è posto per tutti e avanza anche qualcosa. Provi a sentire il suo funzionario che gestì la cosa e ricaverà utili informazioni super partes.
Invoca poi l’intervento di Coni e Federazione sulla diatriba, forse dimenticando che detti enti non hanno alcun potere concreto sugli affiliati su una questione del genere, al contrario suo che con una telefonata in quanto proprietario del campo potrebbe-dovrebbe fare qualunque cosa fino, se del caso, alla revoca della concessione. Per avere la quale l’Assessore dice che prima va provata l’inottemperanza ad essa.
Noi le abbiamo già fornito qualche decina di email, messaggi, 12 filmati video, testimonianze, riscontri, azioni giudiziarie che danno conto di una situazione che è sotto gli occhi di tutti, basta voler vedere.
Di cos’altro abbisogna per procedere?

Rugby Perugia Junior asd

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