Il Campo Rugby di Pian di Massiano è un impianto comunale e come tale la sua utilizzazione è regolamentata da leggi, regolamenti e convenzioni.

Il campo è stato affidato, all’esito di gara, in concessione alla Rugby Perugia ssdrl (che nelle sue comunicazioni si fa chiamare CUS), società di capitali di proprietà esclusiva di 3 persone (Federico Bevilacqua, Alessio Fioroni e Ruggero Renetti, presidente) che lo ha ricevuto in consegna a maggio scorso.

La Convenzione con il Comune prevede che alle altre società che fanno richiesta venga assicurato almeno il 20% dell’orario complessivo settimanale e, soprattutto, che la programmazione del gestore garantisca la massima utilizzazione dell’impianto, ripetiamo, pubblico, e quindi costruito e manutenuto negli anni dalla collettività e dai contribuenti.

Ebbene, da quando il campo è tornato nella mani della ACEA Rugby Perugia ssdrl (gli stessi dirigenti della Rugby Perugia asd, già concessionaria del campo nel 2018, poi soppressa dalla nuova dirigenza), l’impianto è diventato di fatto proprietà privata esclusiva del gestore.

La Rugby Perugia Junior asd sin da giugno di quest’anno ha fatto richiesta di utilizzo del campo come avvenuto negli scorsi anni, in tempi e modi tali da non arrecare danno né pestare i piedi a nessuno: l’impianto è grande (3 campi, 4 spogliatoi) e c’è spazio per tutti e avanza anche qualcosa. La scorsa stagione, con gestione diretta del Comune, c’è stata tranquilla convivenza di entrambe le associazioni senza nessun problema. 

Quest’anno nessuno spazio è stato concesso allo Junior e il campo rimane miseramente vuoto e inutilizzato tutti i pomeriggi della settimana almeno fino alle 18, dal lunedì al venerdì di tutte le settimane.

Gli allenamenti pomeridiani, che da anni lo Junior svolge nell’impianto, quest’anno non si sono mai svolti al campo Rugby, costringendo la società a reperire spazi di fortuna e scomode sistemazioni alternative che non risolvono il problema.

Tutto questo, oltre che scorretto e antisportivo è del tutto illegittimo. Non c’è nessun appiglio che possa permettere al gestore di tenere un campo pubblico chiuso per dispetto quando altri cittadini ne fanno regolare richiesta.

Il comportamento dei gestori purtroppo non è una novità e già quattro anni fa ci costrinse a rivolgerci con successo alla Giustizia ordinaria che ci dette ragione in doppio grado sui medesimi argomenti, nell’inerzia colpevole, anche allora, dell’ente pubblico. Quello che rimane scandaloso e incomprensibile è l’atteggiamento passivo e complice del Comune di Perugia, città capoluogo di Regione che non perde occasione di vantare le sue eccellenze in campo sportivo.

Il paradosso di un campo pubblico istituzionalmente destinato al rugby che viene tenuto vuoto, chiuso per dispetto, dal quale sono tenuti fuori tutte le settimane almeno 150/200 ragazzi appartenenti alla più grande realtà di minirugby in regione, esiste solo a Perugia.

E che l’atteggiamento del gestore è e sarà improntato al più sfacciato ostruzionismo la Ssdrl lo ha anche confessato per iscritto senza alcun pudore in una lettera inviata sia a noi che al Comune il 18 luglio scorso.

La Rugby Perugia ssdrl ha vinto la gara di affidamento del campo perché ha promesso nero su bianco un piano di utilizzo che prevede la piena occupazione del campo tutti i giorni dalle 15 alle 22.

Da quando la Ssdrl ha preso l’impianto il campo nel primo pomeriggio è vuoto. Tutti i giorni. E nessuno spazio ci è stato dato nemmeno nelle ore successive.

E’ questo il massimo utilizzo previsto dalle norme e dalla Convenzione firmata dal Comune e gestore?

Da giugno in avanti abbiamo inviato al Responsabile dell’Ufficio Sport Ing. Paolo Felici, all’Assessore Pastorelli e direttamente al Sindaco Romizi una trentina tra PEC, email e sms, riprese video sullo stato di non occupazione del campo, c’è stata una riunione in presenza a fine agosto con ampie rassicurazioni di tutti sulla rapida definizione della questione. Siamo a ottobre e niente è successo.

Perché il Comune, in presenza di un inadempimento così palese e sfacciato del gestore, non revoca la concessione? Di cosa ha timore?

Perché alla Rugby Perugia ssdrl è concesso fare cose che a qualunque altro cittadino avrebbero portato guai seri da tempo per interruzione di pubblico servizio?

Perché i funzionari e i rappresentanti del Comune omettono con tanta disinvoltura un atto del loro ufficio, cioè quel controllo sulla gestione cui sono tenuti per legge? 

Perché, pur in presenza del precedente giudiziario con protagoniste le stesse persone il Comune non muove un dito e lascia impunito tale comportamento?

E’ attesa per i prossimi giorni la convocazione della Commissione Consiliare Permanente di controllo competente in materia.

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