La moral suasion dell’Assessore Prisco
Di che ha paura l’Onorevole Assessore Emanuele Prisco?
Quale ricatto deve subire da Alessio Fioroni per comportarsi così sulla questione Campo Rugby di Pian di Massiano?
Dopo una stagione di vessazioni ai danni del Rugby Perugia Junior nel chiaro intento di farlo scomparire in quanto competitor scomodo, non malleabile né remissivo ai soprusi, per la stagione ventura il “Cus” Rugby Perugia del Presidente Fioroni, gestore dell’impianto comunale, sta facendo di tutto per impedire alla società “nemica” di utilizzare il campo secondo i suoi diritti, formalizzati in maniera chiara nel Regolamento Comunale e nella Convenzione.
Il Rugby Perugia nega l’impianto o lo riconosce con modalità concretamente inaccettabili. Tipo concedendo alle squadre (formate di bambini dai 4 ai 13 anni) solo il campo in terra battuta anche nella stagione calda quando è duro e polveroso – di fatto impraticabile – mentre quello, più consono, di allenamento rimane vuoto e mentre tutti i suoi atleti giocano sull’erba.
Oppure negando anche un misero allenamento settimanale nelle ore serali. Oppure tenendo chiuso il venerdì. Oppure negando il campo (vuoto) per le partite.
Così, senza giustificazione, per puro dispetto e in palese violazione delle regole, come successo l’anno scorso quando lo Junior si è visto costretto a rinunciare a un gara ufficiale di campionato dopo ben otto dinieghi immotivati del campo per disputare la miseria di una partita regionale.
Ma il campo è pubblico e le regole dicono che questo non si può fare.
Già, ma se nessuno controlla, o se chi deve fa finta di niente, le regole rimangono carta straccia.
E chi dovrebbe controllare? Il padrone del campo, ovvero il Comune, ovvero l’Assessore, ovvero il Dirigente responsabile ovvero, in ultima battuta, il Sindaco.
Invece? Invece niente.
A parole tutti danno ragione allo Junior (e sarebbe impossibile fare altrimenti), funzionari, tecnici comunali, Consiglieri di maggioranza e opposizione e via dicendo, ma all’atto pratico il gestore si rifiuta non solo di dare spiegazioni ma anche semplicemente di sedersi al tavolo per discutere della cosa.
Ma non potrebbe il Comune pretendere dal gestore un atteggiamento rispettoso dei diritti dell’utenza? L’adempimento MINIMO degli obblighi gravanti su un gestore della cosa pubblica?
Certo, ma di fatto Fioroni si rifiuta persino di presentarsi alle riunioni, non ha mai accettato un confronto con nessuno, continua solo a scappare. Non avendo argomenti per controbattere seriamente, preferisce la fuga.
Il guaio è che il Comune glie lo permette e si rende complice.
In un contesto dove qualunque cittadino che riceve una telefonata da un qualunque funzionario pubblico anche solo per ritirare una notifica scatta sull’attenti e si presenta di persona, per il campo rugby i gestori si possono permettere di non rispondere a nessuno. E soprattutto di fare quello che vogliono di una struttura pubblica, costruita e pagata coi soldi dei cittadini. Senza controllo.
E’ mai successa prima una roba del genere? Tutti dicono di no.
All’ultima seduta di lunedì 16 luglio della V Commissione di Controllo il Rugby Perugia ha mandato un portavoce che si è limitato a leggere un comunicato con il quale ha annunciato di voler restituire il campo perché piccati di lesa maestà, cioè solo perché la Commissione di Controllo gli ha chiesto conto delle modalità della gestione.
La bufala non ha retto nemmeno un giorno perché l’indomani è stata subito smentita nei fatti dagli stessi. Era uno scherzo per cambiare discorso e non entrare mai nel merito della questione. L’ennesima presa in giro di controparti e istituzioni.
Perché non viene rispettato l’Articolo 7 della Convenzione sulla percentuale minima degli spazi per fasce orarie?
Perché non viene rispettata la regola del massimo utilizzo?
Non si sa. E allora:
Cosa si aspetta ad applicare l’art. 12 della Convenzione sui poteri di controllo?
Perché il Sindaco, che pure con tutto il suo naturale garbo ha sempre dimostrato – anche recentemente – vicinanza e apprezzamento alla nostra attività, non interviene concretamente?
Perché l’Assessore non si muove?
Perché il Dirigente responsabile non si muove?
Eppure in Commissione lo avevano promesso.
Invece? Invece niente.
Anzi: l’Assessore dice (testuali parole) che più di una “moral suasion” lui non può fare. In pratica un sussurro e poi come va va.
Il vero padrone del gioco, dice lui, è il Dirigente Dr.ssa Moretti: la quale ovviamente dice il contrario, ovvero lei senza l’Assessore non muove un dito.
Il Sindaco dice che sono problemi di Assessore e Funzionario e così il cerchio si chiude in una geometria perfetta dell’inerzia istituzionale.
E quindi?
E quindi niente.
Chi c’è, chiunque esso sia, batta un colpo.
Rugby Perugia Junior
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